Anthony Kiedis e l’x-factor

Anthony Kiedis leader dei Red Hot Chili Peppers racconta come si diventa una rockstar mondiale senza avere anni di studio alle spalle..

 
Oggi vi voglio segnalare il primo libro sul rock che ho letto:
 
Scar Tissue è l’autobiografia di Anthony Kiedis, il leader dei Red Hot Chili Peppers.
I Red Hot Chili Peppers sono un gruppo che amo molto: la città di Los Angeles e la California (cioè i luoghi che preferisco al mondo) sono raccontate eloquentemente dalla ritmica inconfondibile e da testi apparentemente surreali ma molto significativi per chi come me ha calcato quelle zone.
Quello che ho scoperto leggendo il libro è che Anthony Kiedis, è il classico esempio di come il talento, o quello che adesso è sulla bocca di tutti come x-factor, sia sopito da qualche parte e attenda solo un segnale per essere riconosciuto, focalizzato e poi guidato come se non ci fosse nulla di più importante e vitale.
Dalla storia di Anthony Kiedis si apprende che il talento non si costruisce a tavolino. Ce lo si ritrova dentro, ad un certo punto. E spesso si parte da molto lontano.
Nel caso di Anthony Kiedis si parte da Gran Rapids, una cittadina del Michigan e si percorrono quasi 4000 km per arrivare nell’assolata land of dreams : la California.
Anthony capisce sin da piccolo che era più bello vivere dove il sole spende tutto l’anno e decide di seguire le orme del padre. Le ambizioni di John Michael Kiedis non erano chiare, ma era certo che vivesse di espedienti (..e di stupefacenti). Il classico tipo che “vive alla giornata”, sogna di fare l’attore ma non ha né la testa né i mezzi per perseguire una qualunque carriera.
Nel turbine di avventure al limite della decenza raccontate con uno humor ed una consapevolezza tali da rendere leggibili anche gli aspetti più cupi della vicenda … il giovane Anthony poco più che adolescente, entra in contatto con il chitarrista dei Defunkt Kelvyn Bell che un giorno gli propone di formare un gruppo:
 
“Le nostre prove consistevano per lo più nel fare rumore. Ripensandoci era un modo per presentarci come personaggi piuttosto che come musicisti.
 
Non scrivemmo nessuna canzone, nemmeno le parole. Facevamo solo rumore, urlando e percuotendo tutto quello che capitava a tiro. Alla fine perdemmo interesse nell’intero progetto”.
 
“Ma vedere Kevyn Bell mi aveva ispirato. Avevo la netta sensazione, anche se mi mancavano i mezzi per concretizzarla, che qualunque cosa avessi fatto nella mia vita, volevo che la gente provasse quello che provavo io ascoltando la sua musica. Il solo problema era che non ero un chitarrista, non ero un bassista, non ero un batterista e non ero un cantante, ero un ballerino e un maniaco delle feste, e non sapevo come mettere tutto questo a frutto per farlo diventare un lavoro”
 
E’ stato quello il punto di origine? Il momento in cui il giovane inconsapevole Anthony iniziò a sentire una necessità, a tracciare la strada per un successo che presto diventerà mondiale?
Anthony Kiedis era un giovane alla ricerca della sua strada: non proveniva da una famiglia di musicisti, non ha studiato per anni uno strumento, fatto corsi di canto o frequentato accademie.. eppure qualcosa è successo.
Aveva evidentemente dentro sé “un certo non so che” che andava ben oltre le competenze di chi aveva studiato. Il suo desiderio quasi megalomane di apparire e il suo trasformismo lo hanno aiutato ad emergere dalla scena musicale underground Los Angelina tanto da diventare il leader carismatico e indiscusso di una band che ha portato una vera e propria rivoluzione sulla scena rock americana.
E’ quello il famoso x-factor? E come si fa a capire chi ce l’ha oppure no? Basta saper suonare e cantare bene, avere una forte personalità.. tutti e due o.. ancora può non essere sufficiente?
Dopo aver letto Scar Tissue tutte le mie idee basate sullo “studia tanto-impegnati sempre-non mollare-stai sulla retta via-non perdere il tuo focus” sono state un po’ messe in discussione dalle rocambolesche avventure e dalle scelte improvvisate di Anthony Kiedis che spesso mi ha fatto “arrabbiare” per la superficialità con cui cedeva all’uso di droghe di tutti i tipi.
Eppure alla fine, in tutto questo caos generale.. ha cresciuto il suo personale ed inimitabile talento.
Vi consiglio caldamente di leggere Scar Tissue : dopo averlo fatto la musica dei Red Hot Chili Peppers avrà tutto un altro suono…e anche le  vostre convinzioni in merito all’ x-factor.