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A TORINO SULLE TRACCE DI UN MISTERO

Luce e Tenebre confluiscono davvero qui? Sono andata a vedere..
Eccomi a Torino, ad indagare su alcuni simboli esoterici ed inquietanti che creano un velo affascinante e misterioso attorno a questa bellissima e magnetica cittàpiemontese.
Senza la pretesa di fare il Sandro Giacobbo della situazione, vorrei proprio capire qualcosa di più sui dibattuti triangoli magici che avrebbero qui , secondo le teorie degli esoteristi , il loro vertice comune.
Due sono i triangoli magici ad oggi conosciuti :
il TRIANGOLO DELLA MAGIA NERA che unisce Torino a San Francisco ed a Londra. Londra che, per gli studiosi di questa materia, sarebbe stata meta prescelta nel passato da misteriosi negromanti comeJohn Dee.
ed
il TRIANGOLO DELLA MAGIA BIANCA che la le lega a Lione e Praga.
Proprio Praga fu considerata la città magica, in senso positivo, per eccellenza visto che cinque secoli faRodolfo II vi riunì il gotha degli Alchimisti.
triangolimagici
Torino stessa sarebbe poi divisa a sua volta in due aree : quella bianca che volge ad oriente rispetto alle mura della città, dove nasce il sole.
E poi quella nera, ad occidente , dove il sole tramonta e calano prima le tenebre.
Ambedue hanno un luogo emblematico carico di leggende suggestive che li rappresenta.
Eccomi in Piazza Statuto, il fulcro della Torino nera.
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Ma perché questa piazza movimentata, adiacente ad un punto nevralgico di passaggio ed a pochi passi dalle vetrine scintillanti del centro viene avvolta da questa macabra nomea?
Sarà perchè un tempo qui sotto c’era una città dei morti, cioè una necropoli romana?
Sarà per la presenza di questo obelisco che indica il punto preciso dove Torino si congiunge con San Francisco e Londra formando il “triangolo di magia nera”?
Bisogna entrare in un giardinetto (che alla luce di quanto sapevo circa la storia del triangolo della magia nera mi è parso piuttosto lugubre!) per vederlo da vicino e scorgerne sulla cima un astrolabio che indica il passaggio del 45° Parallelo.
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A pochi passi la Fontana del Frejus, dedicato ai minatori che persero la vita durante la realizzazione della galleria, appunto, del Frejus. Tutto appare normale ad un primo sguardo, ma anche in questo caso esistono diverse interpretazioni.
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Una secondo la quale il monumento rappresenta la commemorazione di uomini che hanno dato la vita per la Scienza, rappresentata dalla figura posta in cima che tiene una penna tra le dita.
Un’altra la vede come una raffigurazione dell’intero genere umano che tenta di raggiungere la Conoscenza, rappresentata dalla stella a cinque punte sul capo della figura alata posta in vetta alla piramide.
Un’altra ancora sostiene che la figura in cima sarebbe rappresentazione di Lucifero stesso che guarda in direzione est, verso la parte bianca della città e che ai piedi del monumento ci sia l’accesso alla porta dell’inferno.
Una sola domanda resta comunque senza risposta : perché un monumento che commemora lo scavo del Frejus gli rivolge proprio le spalle ed è rivolto invece verso la Torino Bianca ?
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Ed è proprio lì che mi dirigo ora , nel “cuore buono” di Torino : Piazza Castello.
L’energia “buona” partirebbe proprio da qui : tra le statue dei Dioscuri Castore e Polluce a cavallo e la meravigliosa cancellata del palazzo Reale.
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Cancellata che delinea, come una frontiera immaginaria, il bene ed il male che confluiscono nella città.
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A dire la verità, la vista di questa piazza luminosa e bellissima con il magnifico palazzo Reale , dopo aver letto le leggende e le storie di Piazza Statuto, allargano in un certo senso il cuore e la sensazione è di vera pace e tranquillità.
Oltre che di sicurezza!
Ho passeggiato a lungo per Torino, ma non abbastanza: le bellissime vie del centro danno un senso di vertigine per quanto siano fitte di palazzi restaurati ed angoli suggestivi. Pasticcerie e caffè hanno un sapore di eleganza antica alternate a librerie e negozi che hanno un gusto più europeo e meno italiano.
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Qui potrete trovare il museo Egizio (visita che vi consiglio assolutamente e che vale una giornata passata a vedere i ritrovamenti più straordinari di una affascinante civiltà perduta) e passeggiare lungo i famosi Murazzi.
Non potevo non fare un salto in un altro luogo davvero controverso e misterioso: la Chiesa della Gran Madre di Dio.
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Esattamente come gli antichi Egizi allineavano misteriosamente (ed inspiegabilmente viste le tecnice del tempo!) le piramidi, questa chiesa è allineata con piazza Castello. Qui il mistero si infittisce ed entra a far parte della trama anche il Sacro Graal. I principali indizi sarebbero proprio nelle due statue situate di fronte la chiesa.
Due donne una a destra, che rappresenta la religione con sulla fronte il triangolo con l’occhio divino, ed una a sinistra.
Quella a sinistra rappresenta la fede e regge con la mano destra un calice che per alcuni rappresenterebbe proprio il Graal. Reggendolo, con lo sguardo indicherebbe un punto in cui è sotterrato.
Torino mi ha davvero rapita: qui si arriva in un modo e poi si va via con qualcosa in più. Si fa un viaggio tra la luce e le tenebre, ma anche un viaggio nella storia e nelle credenze popolari che hanno resistito al passare dei secoli. Un viaggio attraverso il conosciuto e lo sconosciuto e un viaggio di ricerca personale come fossimo sulla pista di un mistero da risolvere.
Grazie Torino: ho camminato tanto, ho visto tantissimo ed ho anche mangiato benissimo…che non è da sottovalutare!
abito Kaos
ph Rossana Bruni